Ogni mattina in Ciociaria un pendolare si sveglia e sa che deve affrontare un viaggio ai limiti della sopravvivenza sulla tratta Cassino – Roma e viceversa alla sera. Sia esso lavoratore sia esso studente.
Sono stati già scritti fiumi di parole sull’argomento, compreso qualche incipit pretenziosamente comico come questo con l’intento di sdrammatizzare la situazione. Tuttavia, il fatto che sia stato già scritto tutto, non significa che sia servito a risolvere qualcosa o a mitigare in qualche maniera l’enorme disagio.
Volendo tenersi aggiornati sullo stato dei fatti non c’è da faticare neanche molto: le TV locali, i quotidiani e persino la rete sono letteralmente invasi da servizi e articoli di protesta, da forum e blog di pendolari inferociti, associazioni spontanee che si prefiggono di risolvere l’odissea quotidiana del pendolarismo anche solo facendo outing sullo scandaloso stato delle cose.
Dalle carrozze vecchie e maleodoranti agli improvvisi guasti delle locomotive, per citarne soltanto alcune, la selva delle lamentele è praticamente infinita e probabilmente anche inutile e persino noioso ripeterle in questo che potrebbe essere tacciato come “l’ennesimo articolo di sterile protesta”.